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martedì, 12 Novembre, 2024

Achille Solano

Attivo sia come studioso che quale operatore sul campo, Lellè (così era amichevolmente chiamato) Solano, deceduto il 25 settembre 2012 a Nicotera, era quivi nato l’1 gennaio del 1933. Ha concluso il ciclo scolastico conseguendo la laurea nell’Università di Messina e, attratto dall’archeologìa, si è specializzato in “Topografia tardo antica e alto medioevale”. Il suo deciso impegno lo ha indotto a fondare il Museo Civico e Archeologico e più tardi un secondo di Petrografia e Mineralogìa. Parecchio solerte e abile a riunire attorno a sé una nutrita cerchia di volenterosi, nei momenti liberi si dava a ricercare possibili siti e dagli scavi recava sovente in sede interessanti manufatti tramandati dalle civiltà fiorite nelle terre del Poro, ma pure oltre. Notevoli le scoperte della cava di granito a Nicotera nel 1972, della stazione paleolitica in area di San Calogero e dell’insediamento rupestre di Zungri. Quest’ultimo, oggi, curato dalla bravissima Maria Caterina Pietropaolo, richiama numerosi visitatori d’ogni latitudine. Del suo amore per il mondo antico è iniziale vivido testimone nel 1967 il volume “Liguri, Siculi e Greci nella Regione del Poro”. Seguirà nel 1976 una seria e corposa fatica intitolata “Bruttium paleocristiano”, che l’anno dopo gli varrà l’assegnazione del Premio Sybaris Magna Grecia. Su detta cava il 4 marzo 1982 presenterà una comunicazione alla Giornata di studio sul marmo nell’antichità organizzata dall’Istituto di Archeologìa dell’Università di Roma. Riprenderà in successione sviluppando il tutto e affidandolo ad apposita pubblicazione con titolo “La cava romana di granito di Nicotera” accolta nel numero uno di “Quaderni Antropologìa Archeologìa Storia” con l’egida dell’Assessorato alla cultura del Comune di Nicotera nel 1985. Nel medesimo anno darà vita a un lavoro ricco di linde immagini dei ritrovamenti sparsi per il territorio, “Il Museo Archeologico di Nicotera”. Per i suoi meriti si avrà la nomina ad Ispettore Onorario della Soprintendenza.
Il Prof. Solano già in precedenza, tra 1969 e 1974, aveva espresso peculiari saggi, che aveva affidato alla rivista “Studi Meridionali”, il cui fondatore e direttore era il palmese Vincenzo Saletta. Negli articoli, tra i quali si discetta della necropoli romana del Diale, della penetrazione etrusca sulle coste del Tirreno, delle terrecotte figurate da Medma, se ne avvisano anche di tutt’altro genere, come le Lettere di Vincenzo Padula a Mons. Brancia. Questo suo rapporto lo ha spinto a costituire una sezione correlata allo stesso periodico, col cui sostegno ha varato un intrigante convegno titolato “Documenti di civiltà in Terra di Calabria”, che si è svolto dal 3 al 4 gennaio del 1974. A detto, cui ho preso parte assieme a un nutrito gruppo di aderenti della sezione oppidese, che nel frattempo avevo messo su, sono stati della partita studiosi nel settore dell’archeologia: Dario Leone, che ha trattato della ricerca preistorica in Calabria, il modenese Enzo Gatti, che si è concentrato sull’antica toponomastica del Bruttium, il prefato Saletta, che si è occupato delle incursioni barbaresche a Nicotera, Natale Pagano, che si è intrattenuto sulla vetusta Medma e in merito alle origini di Nicotera, Domenico Teti, Saverio Di Bella e altri. Sul giornale cosentino “La Calabria” del 28 febbraio così scrivevo in riguardo all’intervento del “padrone di casa”: «Il Dottor Solano, che ha iniziato il suo dire con dei preliminari polemici nei confronti della scienza ufficiale, che ignora volutamente gli sforzi dei dilettanti, ha tracciato un quadro completo di quelle che furono le campagne di scavi nella zona del Mesima durante un settantennio, da quelle promosse dall’Orsi e dal Ferri a quelle dei nostri giorni ed ha affermato come l’antica Medma sia esistita in contrada Sovereto III quale a villaggio ancor prima dell’arrivo dei coloni greci, un’esistenza che risulta suffragata dai molti reperti riuniti nel civico museo». In uno spazio libero dai lavori congressuali non è mancata una capatina al museo, alla cava e a un abbandonato monastero.
Il mio primo incontro col prof. Solano è avvenuto in simultanea a quello con Pagano e per una pura occasione, ritrovandomi un’estate in vacanza a Marina di Nicotera. D’allora non sono stati assenti i rapporti, che si sono svolti in vario modo. Sin dall’inizio l’ho invitato a compiere una visita ai ruderi della vecchia Oppido, che non ha mancato di raggiungere e a tenere una conferenzina nei locali del Centro Sociale di Educazione Permanente. Appresso i contatti sono avvenuti per tanti motivi. Sono stato in più occasioni al museo e a casa sua, dove ho ricevuto in dono pubblicazioni di diversi autori. Avuto tra le mani un lavoro di Antonino Basile che trattava del Risorgimento, me lo ha consegnato dicendo: “Serve più a Te che a Me”. In un’ultima, avendo l’editore Barbaro avanzato l’idea di avviare un nuovo magazine, mi son portato a Nicotera, dove ad attenderci c’era anche, immancabile, l’amico Pagano. In prosieguo non ci siamo più visti.
A tre anni dal decesso, il 25 aprile 2015, al prof. Solano è stato consacrato nella sua città un’interessante meeting all’insegna di “Achille Solano, Ricercatore Gentiluomo”. I relativi atti allestiti da Maria D’Andrea e Margherita Corrado e pubblicati per la Adhoc di Vibo Val. nel 2018, contengono proficue fatiche di valenti cultori: Giovanni Durante, Maurizio Carlo Alberto Gorra, Fabrizio Sudano, Fabrizio Mollo, Foca Accetta e le stesse curatrici. L’appendice contiene peraltro un pezzo precedentemente pubblicato da Solano in collaborazione col prof. Lazzerini dell’Università di Venezia. Nella prefazione così ricorda lo Scomparso il prof. Gian Pietro Givigliano dell’Università della Calabria e a sua volta autore di scritti di natura archeologica: «mi sembrò veramente incarnare la figura dello studioso appassionato, particolarmente sensibile alle reali esigenze sociali della Regione cui mirava la legge, ma anche in possesso di quegli strumenti culturali, scientifici e metodologici che ne facevano un interlocutore importante, a volte capace per passione anche di trascurare le regole, ma sempre con l’obiettivo di conoscere di più». Il volume è stato presentato il 2 marzo del 2019 al Museo di Arte Sacra di Nicotera dal Touring Club Italiano di Lamezia Terme. Sono intervenuti il console TCI Giovanni Bianco, Nicola Di Bella, Anna Maria Giofrè, la D’Andrea, Gilberto Floriani presidente del Sistema bibliotecario vibonese e Domenico Romano Carratelli, presidente dell’Associazione Regionale dei Bibliofili Calabresi “G. Barrio”.
L’amministrazione comunale di Zungri, il cui sito rupestre conosciuto come degli Sbariati, è stato scoperto proprio dall’illustre nicoterese, non poteva sicuramente fare a meno di commemorarlo nel migliore dei modi e nella seduta del 29 novembre 2021 ha stabilito di conferirgli pure se postuma la cittadinanza onoraria alla memoria. La cerimonia ha avuto luogo nella sala consiliare l’11 dicembre successivo e l’atto formale è stato compiuto dal sindaco arch. Franco Galati. Erano presenti il prof. Maurizio Paoletti docente di archeologia classica in rappresentanza dell’Unical e la senatrice e archeologa Margherita Corrado. Hanno officiato interventi mirati, tra gli altri, Maria D’Andrea, il vice sindaco di Nicotera Marco Vecchio e l’archeologo Francesco Antonio Cuteri. L’amministrazione ha offerto alla famiglia un’artistica pergamena con la motivazione ufficiale. L’artista zungrese Luigi Di Mari si è reso partecipe con un quadro recante l’effigie dell’esimio personaggio. Precedentemente, nel 2019, Salvatore Berlingieri gli aveva dedicato la sua opera “Achille Solano e l’eremita della Ruga Santa”.

Attivo sia come studioso che quale operatore sul campo, Lellè (così era amichevolmente chiamato) Solano, deceduto il 25 settembre 2012 a Nicotera, era quivi nato l’1 gennaio del 1933. Ha concluso il ciclo scolastico conseguendo la laurea nell’Università di Messina e, attratto dall’archeologìa, si è specializzato in “Topografia tardo antica e alto medioevale”. Il suo deciso impegno lo ha indotto a fondare il Museo Civico e Archeologico e più tardi un secondo di Petrografia e Mineralogìa. Parecchio solerte e abile a riunire attorno a sé una nutrita cerchia di volenterosi, nei momenti liberi si dava a ricercare possibili siti e dagli scavi recava sovente in sede interessanti manufatti tramandati dalle civiltà fiorite nelle terre del Poro, ma pure oltre. Notevoli le scoperte della cava di granito a Nicotera nel 1972, della stazione paleolitica in area di San Calogero e dell’insediamento rupestre di Zungri. Quest’ultimo, oggi, curato dalla bravissima Maria Caterina Pietropaolo, richiama numerosi visitatori d’ogni latitudine. Del suo amore per il mondo antico è iniziale vivido testimone nel 1967 il volume “Liguri, Siculi e Greci nella Regione del Poro”. Seguirà nel 1976 una seria e corposa fatica intitolata “Bruttium paleocristiano”, che l’anno dopo gli varrà l’assegnazione del Premio Sybaris Magna Grecia. Su detta cava il 4 marzo 1982 presenterà una comunicazione alla Giornata di studio sul marmo nell’antichità organizzata dall’Istituto di Archeologìa dell’Università di Roma. Riprenderà in successione sviluppando il tutto e affidandolo ad apposita pubblicazione con titolo “La cava romana di granito di Nicotera” accolta nel numero uno di “Quaderni Antropologìa Archeologìa Storia” con l’egida dell’Assessorato alla cultura del Comune di Nicotera nel 1985. Nel medesimo anno darà vita a un lavoro ricco di linde immagini dei ritrovamenti sparsi per il territorio, “Il Museo Archeologico di Nicotera”. Per i suoi meriti si avrà la nomina ad Ispettore Onorario della Soprintendenza.
Il Prof. Solano già in precedenza, tra 1969 e 1974, aveva espresso peculiari saggi, che aveva affidato alla rivista “Studi Meridionali”, il cui fondatore e direttore era il palmese Vincenzo Saletta. Negli articoli, tra i quali si discetta della necropoli romana del Diale, della penetrazione etrusca sulle coste del Tirreno, delle terrecotte figurate da Medma, se ne avvisano anche di tutt’altro genere, come le Lettere di Vincenzo Padula a Mons. Brancia. Questo suo rapporto lo ha spinto a costituire una sezione correlata allo stesso periodico, col cui sostegno ha varato un intrigante convegno titolato “Documenti di civiltà in Terra di Calabria”, che si è svolto dal 3 al 4 gennaio del 1974. A detto, cui ho preso parte assieme a un nutrito gruppo di aderenti della sezione oppidese, che nel frattempo avevo messo su, sono stati della partita studiosi nel settore dell’archeologia: Dario Leone, che ha trattato della ricerca preistorica in Calabria, il modenese Enzo Gatti, che si è concentrato sull’antica toponomastica del Bruttium, il prefato Saletta, che si è occupato delle incursioni barbaresche a Nicotera, Natale Pagano, che si è intrattenuto sulla vetusta Medma e in merito alle origini di Nicotera, Domenico Teti, Saverio Di Bella e altri. Sul giornale cosentino “La Calabria” del 28 febbraio così scrivevo in riguardo all’intervento del “padrone di casa”: «Il Dottor Solano, che ha iniziato il suo dire con dei preliminari polemici nei confronti della scienza ufficiale, che ignora volutamente gli sforzi dei dilettanti, ha tracciato un quadro completo di quelle che furono le campagne di scavi nella zona del Mesima durante un settantennio, da quelle promosse dall’Orsi e dal Ferri a quelle dei nostri giorni ed ha affermato come l’antica Medma sia esistita in contrada Sovereto III quale a villaggio ancor prima dell’arrivo dei coloni greci, un’esistenza che risulta suffragata dai molti reperti riuniti nel civico museo». In uno spazio libero dai lavori congressuali non è mancata una capatina al museo, alla cava e a un abbandonato monastero.
Il mio primo incontro col prof. Solano è avvenuto in simultanea a quello con Pagano e per una pura occasione, ritrovandomi un’estate in vacanza a Marina di Nicotera. D’allora non sono stati assenti i rapporti, che si sono svolti in vario modo. Sin dall’inizio l’ho invitato a compiere una visita ai ruderi della vecchia Oppido, che non ha mancato di raggiungere e a tenere una conferenzina nei locali del Centro Sociale di Educazione Permanente. Appresso i contatti sono avvenuti per tanti motivi. Sono stato in più occasioni al museo e a casa sua, dove ho ricevuto in dono pubblicazioni di diversi autori. Avuto tra le mani un lavoro di Antonino Basile che trattava del Risorgimento, me lo ha consegnato dicendo: “Serve più a Te che a Me”. In un’ultima, avendo l’editore Barbaro avanzato l’idea di avviare un nuovo magazine, mi son portato a Nicotera, dove ad attenderci c’era anche, immancabile, l’amico Pagano. In prosieguo non ci siamo più visti.
A tre anni dal decesso, il 25 aprile 2015, al prof. Solano è stato consacrato nella sua città un’interessante meeting all’insegna di “Achille Solano, Ricercatore Gentiluomo”. I relativi atti allestiti da Maria D’Andrea e Margherita Corrado e pubblicati per la Adhoc di Vibo Val. nel 2018, contengono proficue fatiche di valenti cultori: Giovanni Durante, Maurizio Carlo Alberto Gorra, Fabrizio Sudano, Fabrizio Mollo, Foca Accetta e le stesse curatrici. L’appendice contiene peraltro un pezzo precedentemente pubblicato da Solano in collaborazione col prof. Lazzerini dell’Università di Venezia. Nella prefazione così ricorda lo Scomparso il prof. Gian Pietro Givigliano dell’Università della Calabria e a sua volta autore di scritti di natura archeologica: «mi sembrò veramente incarnare la figura dello studioso appassionato, particolarmente sensibile alle reali esigenze sociali della Regione cui mirava la legge, ma anche in possesso di quegli strumenti culturali, scientifici e metodologici che ne facevano un interlocutore importante, a volte capace per passione anche di trascurare le regole, ma sempre con l’obiettivo di conoscere di più». Il volume è stato presentato il 2 marzo del 2019 al Museo di Arte Sacra di Nicotera dal Touring Club Italiano di Lamezia Terme. Sono intervenuti il console TCI Giovanni Bianco, Nicola Di Bella, Anna Maria Giofrè, la D’Andrea, Gilberto Floriani presidente del Sistema bibliotecario vibonese e Domenico Romano Carratelli, presidente dell’Associazione Regionale dei Bibliofili Calabresi “G. Barrio”.
L’amministrazione comunale di Zungri, il cui sito rupestre conosciuto come degli Sbariati, è stato scoperto proprio dall’illustre nicoterese, non poteva sicuramente fare a meno di commemorarlo nel migliore dei modi e nella seduta del 29 novembre 2021 ha stabilito di conferirgli pure se postuma la cittadinanza onoraria alla memoria. La cerimonia ha avuto luogo nella sala consiliare l’11 dicembre successivo e l’atto formale è stato compiuto dal sindaco arch. Franco Galati. Erano presenti il prof. Maurizio Paoletti docente di archeologia classica in rappresentanza dell’Unical e la senatrice e archeologa Margherita Corrado. Hanno officiato interventi mirati, tra gli altri, Maria D’Andrea, il vice sindaco di Nicotera Marco Vecchio e l’archeologo Francesco Antonio Cuteri. L’amministrazione ha offerto alla famiglia un’artistica pergamena con la motivazione ufficiale. L’artista zungrese Luigi Di Mari si è reso partecipe con un quadro recante l’effigie dell’esimio personaggio. Precedentemente, nel 2019, Salvatore Berlingieri gli aveva dedicato la sua opera “Achille Solano e l’eremita della Ruga Santa”.

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