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venerdì, 19 Aprile, 2024

Da Capodimonte al Museo Nazionale di Matera: in mostra 10 opere fiamminghe

Dieci capolavori fiamminghi lasceranno i depositi del Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli per andare ad arricchire le sale espositive del Museo Nazionale di Matera.

Si tratta di opere di autori nordici che raffigurano i mestieri artigianali e le vedute olandesi.

La selezione delle opere si è concentrata sul profondo interesse che nel tempo la Basilicata ha mostrato nei confronti della cultura fiamminga e nordica. Un interesse che si manifesta nelle committenze ad artisti fiamminghi e nelle scelte del collezionismo lucano, come documenta la raccolta di Camillo d’Errico di Palazzo Lanfranchi.

Percorsi diversi che insieme costituiscono quella che è stata definita “La grande stagione fiamminga in Basilicata“, su cui negli ultimi decenni sono state organizzate mostre e giornate di studio per comprendere al meglio il legame tra la Basilicata e la cultura fiamminga. Un ideale filo rosso dunque lega la tradizione lucana alle opere di Capodimonte: dal paesaggio invernale del pittore di Amsterdam Willem Schellinks, eseguito attorno al 1650, alle scene di genere che illustrano i lavori artigianali del tedesco Johann Basilius Grundmann tra il 1758 e il 1760, alle ottocentesche vedute olandesi di Cornelis Springer, sino alla marina di Kees Terlouw che apre al Novecento.

In particolare, le opere che raggiungeranno Matera sono: Johann Basilius GrundmannIl ciarlatano, sec. XVIII – dipinto olio su tavola, Johann Basilius GrundmannIl limatore di seghe, sec. XVIII – dipinto olio su tavola, Johann Basilius GrundmannLa bottega del ciabattino, sec. XVIII – dipinto olio su tavola, Johann Basilius GrundmannMercato, sec. XVII – dipinto olio su tavola, Johann Basilius GrundmannLa bottega del rigattiere, sec. XVIII – dipinto olio su tavola, Johann Basilius GrundmannLa filatrice, sec. XVIII – dipinto olio su tavola, Willem SchellinksVeduta dell’Ij ghiacciato, sec. XVII – dipinto olio su tela, Kees TerlouwCanale olandese, sec. XIX – dipinto olio su tela, Cornelis SpringerVeduta d’Olanda, sec. XIX – dipinto olio su tavola, Cornelis SpringerVeduta d’Olanda, sec.XIX – dipinto olio su tavola.

Alcune di loro erano state esposte al secondo piano del Museo e Real Bosco di Capodimonte nel 2018 nella mostra “Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere” (https://capodimonte.cultura.gov.it/mostra/depositi-di-capodimonte-storie-ancora-da-scrivere/).

L’allestimento curato dal Museo Nazionale di Matera è consistito nel predisporre un progetto espositivo accostando le 10 opere di Capodimonte in continuità e in dialogo con 17 dipinti della Collezione d’Errico di Palazzo San Gervasio, presentando le opere partenopee su appositi pannelli che valorizzino la loro qualità e ne evidenzino il valore di nucleo omogeneo.

L’iniziativa rientra nel progetto “100 opere tornano a casa” lanciato dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, per valorizzare il patrimonio storico artistico e archeologico italiano conservato nei depositi dei luoghi d’arte statali e per promuovere i musei del territorio.

Dieci capolavori fiamminghi lasceranno i depositi del Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli per andare ad arricchire le sale espositive del Museo Nazionale di Matera.

Si tratta di opere di autori nordici che raffigurano i mestieri artigianali e le vedute olandesi.

La selezione delle opere si è concentrata sul profondo interesse che nel tempo la Basilicata ha mostrato nei confronti della cultura fiamminga e nordica. Un interesse che si manifesta nelle committenze ad artisti fiamminghi e nelle scelte del collezionismo lucano, come documenta la raccolta di Camillo d’Errico di Palazzo Lanfranchi.

Percorsi diversi che insieme costituiscono quella che è stata definita “La grande stagione fiamminga in Basilicata“, su cui negli ultimi decenni sono state organizzate mostre e giornate di studio per comprendere al meglio il legame tra la Basilicata e la cultura fiamminga. Un ideale filo rosso dunque lega la tradizione lucana alle opere di Capodimonte: dal paesaggio invernale del pittore di Amsterdam Willem Schellinks, eseguito attorno al 1650, alle scene di genere che illustrano i lavori artigianali del tedesco Johann Basilius Grundmann tra il 1758 e il 1760, alle ottocentesche vedute olandesi di Cornelis Springer, sino alla marina di Kees Terlouw che apre al Novecento.

In particolare, le opere che raggiungeranno Matera sono: Johann Basilius GrundmannIl ciarlatano, sec. XVIII – dipinto olio su tavola, Johann Basilius GrundmannIl limatore di seghe, sec. XVIII – dipinto olio su tavola, Johann Basilius GrundmannLa bottega del ciabattino, sec. XVIII – dipinto olio su tavola, Johann Basilius GrundmannMercato, sec. XVII – dipinto olio su tavola, Johann Basilius GrundmannLa bottega del rigattiere, sec. XVIII – dipinto olio su tavola, Johann Basilius GrundmannLa filatrice, sec. XVIII – dipinto olio su tavola, Willem SchellinksVeduta dell’Ij ghiacciato, sec. XVII – dipinto olio su tela, Kees TerlouwCanale olandese, sec. XIX – dipinto olio su tela, Cornelis SpringerVeduta d’Olanda, sec. XIX – dipinto olio su tavola, Cornelis SpringerVeduta d’Olanda, sec.XIX – dipinto olio su tavola.

Alcune di loro erano state esposte al secondo piano del Museo e Real Bosco di Capodimonte nel 2018 nella mostra “Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere” (https://capodimonte.cultura.gov.it/mostra/depositi-di-capodimonte-storie-ancora-da-scrivere/).

L’allestimento curato dal Museo Nazionale di Matera è consistito nel predisporre un progetto espositivo accostando le 10 opere di Capodimonte in continuità e in dialogo con 17 dipinti della Collezione d’Errico di Palazzo San Gervasio, presentando le opere partenopee su appositi pannelli che valorizzino la loro qualità e ne evidenzino il valore di nucleo omogeneo.

L’iniziativa rientra nel progetto “100 opere tornano a casa” lanciato dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, per valorizzare il patrimonio storico artistico e archeologico italiano conservato nei depositi dei luoghi d’arte statali e per promuovere i musei del territorio.

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